“SIMBOLA” di MARCELLO SCARSELLI
“Parla uomo… dalla terra!”
“Parlami, o tu, uomo, sulla terra che solchi questo antico suolo, carico di vestigia, e attraversi regale e muto il sentiero del tempo e dimmi cosa diresti a questa umanità superstite, che non ha più occhi per discernere la notte e il giorno, l’uovo dalla gallina, il bene dal male? Gli parleresti del primo segno tracciato sulla sabbia per raccontare la vita al figlio tuo che per primo porti in braccio, responsabile di trasmettergli la storia?
L’incontro in Galleria “Simmi”, splendidamente posizionata sulle rive del Lungotevere, con Marcello Scarselli e le sue opere scelte in occasione della sua “Personale”, ha lasciato non solo in me, ma in tutti noi che abbiamo avuto modo di confrontarci durante l’evento, questo forte interrogativo:”Cosa vuoi dirci, oggi, umanità in cammino?”
Impossibile non cogliere il forte interrogativo proposto che si legge sulle tele di Marcello Scarselli, la provocazione del simbolo utilizzato come linguaggio e non ultimo il respiro di pace, che scaturisce dalle risposte stesse del messaggio iconografico, che un pensiero attento traduce nel proprio vissuto personale.
Lo scopo dell’artista, sembra proprio quello di condurre il lettore nel riscoprire le radici della comunicazione, fatta di segni, di dolce gioco d’infanzia, di un linguaggio materno: piccole cose, rumori domestici, attese, silenzi e osservazione della natura.
E’ un messaggio forte, che non può lasciare indifferenti, perché parla la lingua madre della terra, quella che ha caratterizzato tutti i popoli, quella che tutti abbiamo conosciuto nelle braccia di colei che ci ha generato e che amorevolmente ci ha indicato il gesto, il segno, il suono, infine…la parola.
Marcello Scarselli, dopo una lunga e illuminata storia d’arte…di quella grande, che ricerca, si interroga, si spoglia per giungere ad un messaggio profondo e non casuale, ha sicuramente attraversato le grandi provocazioni artistiche del suo secolo, raccogliendo la sfida dell’espressionismo nell’immediatezza dei segni, del fascinoso primitivismo nella ricerca di immagini archetipo della trasmissione umana, dell’espressionismo astratto nell’essenzialità della linea curva o spezzata, del graffio e del cerchio, dove quasi il discorso proposto si converte in puro astrattismo spirituale, per approdare infine nella sua ultima produzione in immagini “gioiello” piccole ma dense di maturità espressiva…tesori di narrazione empatica.
Il respiro rallenta…l’ansia interrogativa,sintetizza in simboli universali le raggiunte certezze, Il colore si fa calmo, sereno, emana vibrazioni rilassanti nelle sfumature dei grigi e delle terre rosse; I soggetti sono semplici, inevitabilmente coerenti con il primo grande amore, la natura che genera la vita; il messaggio è chiaro…ci riporta all’interno di noi stessi, là dove viviamo da sempre senza confini, senza supremazie né guerre, senza paura.
Nelle opere di Marcello è il cuore dell’uomo che parla, senza coperture di facciata; osservandole ritorniamo bambini, re…impariamo a perdere tempo con le cose…cariche di simbolica potenza. Il ritmo della vibrazione che si percepisce nell’osservare l’ultimo periodo pittorico dell’artista è maestoso e pacato, ripercorre le onde sonore all’interno dello spazio domestico, con richiamo costante alla maternità, nell’ora in cui, piccoli, ci sentivamo avvolti di illuminate certezze…ed infatti è la donna, la costante che ritorna nei soggetti da lui scelti, la sua bellezza interiore che affascina senza eguali, il pensiero dell’artista…
.e se in Kandinskij, il punto grafico simboleggia il principio di creazione che rompe il buio del nulla, in Marcello Scarselli è il cerchio che ci riporta al “Logos” primigeno, disegnando il gesto della bocca del bimbo nell’atto di emettere il primo suono…la “O” dello stupore, il simbolo della voce dell’uomo nell’universo, il simbolo della terra…”Symboooola”…
“Parla uomo, dalla terra…cosa lasceremo dietro di noi che possa rimanere e che ogni lingua possa comprendere, in caso di…altro mondo, cielo o realtà?”
La ricerca di Marcello Scarselli offre oggi una risposta affascinante e misteriosamente diretta, ermetica ma leggibile, un monito necessario per il nostro tempo…conservare la forza primigenia che accomuna tutti gli uomini nel rispetto della creazione, e che abbiamo appreso nei primi giorni della nostra vita…guardando il mondo con gli occhi di nostra madre.
Serena Caleca
Contatto con l’artista: info@marcelloscarselli.com – Cell.328 4749461
Project Details
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Symbola - Galleria Simmi
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Marcello Scarselli
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2018