A mia figlia, Celeste
Passa…
Passa il tempo dell’inconsistenza
con le paure trepide
degli ignoti sguardi
al riparo delle avite mura
nella danza sempre uguale degli oggetti…
Passa…
la piccola mano dell’infanzia
protesa nel vuoto del domani
nell’insostenibile castello di immagini
che sostiene l’albero della fanciullezza…
E la paura di esistere, passa…
del crearsi un’esistenza
il rifiuto di nascere oltre il corpo materno
e di perdere quell’amore unico e puro
dimora infinita della gioia…
Passa…
il trepido sgomento
nell’approssimarsi della sera
in fuga nel torrente inarrestabile dei ricordi
veloce come un istante attraversa il presente e svanisce…
Passa il grande apparato dei discorsi, …
per la vita
per la formazione
per l’acquisizione di una coscienza
nel separare
il bene dal male
e vivere…
E con essi l’immane sforzo…
di generare nel tempo
l’uomo che abita in noi
per un mondo in evoluzione
che attende liberatori
e precursori…
Lento come un respiro…
il ciclone che hai sollevato nascendo
come il vento di Marzo
distrattamente volteggia,
riappare
perde potenza e passa…
Mentre tu, caduta nel tempo
hai solcato l’immanenza,
cullata fra le morbide vesti
del mio amore materno
resti qui per sempre
e non passi…
Difesa dal mio sogno inviolabile
protetta da castelli di bellezza
nascosta come un tesoro di salvezza
sorvoli la terra e vivi…
sulle ali misteriose del mio pensiero
immacolato.
Serena Caleca Marzo 2021
Daniela Prezioso Einwaller – “L’ATTESA” – Acrilico su tela – 50 x 70