GENIA MOTTA/PROFILO D’ARTE…’IL GENIO FEMMINILE A PARTIRE DAL NOME…
“Non c’è nulla che devo avere,
nulla che devo fare,
nulla che devo essere
eccetto ciò che sono ora…
Quando “siete” e non “cercate di essere”
…TUTTO CAMBIA.”
Da “CONVERSAZIONI CON DIO”
di Neale Donald Walsch
Queste parole, Eugenia Motta, artista nata in Brianza, le ha fatte proprie fino a possederle intimamente, trasformando gradualmente il suo modo di esprimersi artisticamente e di essere donna. Un insieme di libera indeterminazione e profonda conoscenza di se stessa, ne disegnano il carattere e quella indefinibile freschezza che si percepisce nell’incontrarla.
Legata affettivamente e culturalmente alla sua terra, Eugenia, in arte “Genia Motta”, ne trasferisce lo spirito e le vibrazioni, nelle pennellate gonfie e intrise d’acqua che scorrono sui corpi dipinti, come i torrenti impetuosi e brillanti dei monti e boschi della Brianza che la circondano e ancora nella forza dirompente delle membra avvinte che ricordano il carattere roccioso e forte del paesaggio contemplato fin da bambina.
BIOGRAFIA ED EVENTI
Nata il 4 Giugno 1968, vive e lavora a Triuggio (MB). Si diploma in Arredamento d’Interni presso l’IPSIA di Lissone.
Da sempre appassionata nel dipingere la figura, frequenta diversi corsi di pittura e disegno sotto la guida di alcuni maestri:
Ermes Meloni di Lissone
Mario Malfer, Pio Sala e Casma a Macherio
Massimo Bollani a Merate
Mauro Calvi e Marco Minotti a Cabiate
Dal 1988 al 1996 – Estemporanee ad Albiate – Festa di San Fermo
Dal 1994 al 1998 – Concorso Premio Lissone
Dal 1995 al 1999 – Concorso di Macherio
Nel 2000 – Mostra Bipersonale in Sala Civica – Merate
Dal 2006 al 2010 – Esposizioni con il gruppo di Pittori Biassonesi
Nel 2010 – Mostra Bipersonale a Palazzo Terragni – Lissone
Nel 2015 – Mostra Collettiva – Albiate – Festa di San Fermo
Nel 2019 – Collettiva – Von Zeidler – Art Gallery- Berlino
Nel 2019 – Collettiva – Spazio Porpora – Milano
Nel 2019 – Collettiva – Scuola d’Arte di Massimo Bollani – Villa Borromeo – Arcore
Nel 2019 – Collettiva Portait – Scuola d’Arte di Cabiate – Sala Civica “Radio” – Meda
Nel 2019 – Collettiva – “Insolito Rosa” – Spazio ARTE20 – Merate
Mostra Personale Eugenia Motta – Palazzo Terragni – Lissone – Presiede il Prof. Casiraghi Giuseppe
Critici ed Estimatori
“Di fronte ai suoi quadri…si riceve una doccia di emozioni…si apprezza quel “less is more” in molte sue creazioni…riesce ad avere un occhio da fotoreporter.” AB
“Nell’opera di Eugenia…il paradigma materico-figurativo è al servizio di quello cromatico. L’elemento figurativo è ridotto all’essenziale, puro ed efficace argine del torrente cromatico che diventa flusso pittorico in continuo movimento…una pittura fragrante e genuina, inesauribile e mai uguale a se stessa. MI
Le linee liberate dalla ricerca estetizzante sono totalmente al servizio dell’analisi sul mistero di questa lotta per la sopravvivenza, sul peso corporeo gravitazionale e sulla LEGGEREZZA dell’anima, imprigionata dietro antiche apparenze, che sembrano invece saltar via nel vuoto, spezzate come ramoscelli al vento travolti dalla tempesta, ravvisabili nel tratto forte e interrotto della mano dell’artista… FIGLIADARTE
ANALISI DELL’OPERA
Genia Motta – “LUNA STREGA” – Tecnica mista
Nella lunga ricerca tecnica che Eugenia Motta intraprende a partire dai primi anni 2000, si snoda un percorso di acquisizione del “Sé Corporeo” che la porterà ad una profonda conoscenza del suo essere donna in un vortice di esperienze proiettate nell’intimo che la sosterranno con il valore di una vera e propria “Iniziazione” fino a farle raggiungere una matura e autentica “Autorivelazione.
Eugenia esperimenta un campo introspettivo che lei stessa non sapeva di possedere, lasciandosi guidare per mano, in questo viaggio rivelatore, da alcuni significativi incontri e maestri che ne percepiscono lo spessore artistico, da Ermes Meloni a Mario Malfer, da Pio Sala a Casma, da Mario Calvi a Marco Minotti, per entrare poi alla scuola d’arte di Massimo Bollani, sperimentando in poco più di un decennio un intenso percorso di crescita.
Come una farfalla nel buio della notte, ‘Genia ricerca nella letteratura e nella poesia del linguaggio, l’ancora di luce da gettare nel fondo dell’abisso, per fermarsi e riflettere sulla dimensione della vita e della “vita nel corpo”. Si sofferma su alcuni autori che la catturano dando principio ispiratore a splendide esecuzioni…Hernàn Huarache Mamani, Miranda Gray e il grande Neale Donald Walsch, per citarne solo alcuni…
Genia Motta – “LEGGEREZZA” – Tecnica mista
In realtà è la dimensione antropomorfa dell’uomo, inabitato dall’anima, il tormento esecutivo dell’artista e la “passio” della sua ricerca in costante evoluzione.
Negli anni e nelle numerose opere, nelle quali si alternano splendide forme e intense manifestazioni del colore, il tema dominante, lo “STILEMA” che la contraddistingue, è la teologia del “CORPO”…
L’aspetto duro e conflittuale della vita racchiusa nella carne si respira nell’ascolto vibrazionale delle opere,.quasi una LOTTA ANTICA tra il Desiderio e l’Essere, tra la Realtà e l’Illusione, che nulla toglie alla magica dimensione dell’Inatteso Presente, dove il presente infatti padroneggia le rappresentazioni eseguite, in tutta la sua forza di disinibito realismo.
Genia Motta – “DONNA ACQUA” – Tecnica mista
Genia Motta – “DONNA ARIA” – Tecnica mista
Genia Motta – “DONNA TERRA” – Tecnica mista
Genia Motta – “DONNA FUOCO” – Tecnica mista
La forza dirompente del colore padroneggia lo spazio come una voragine spalancata sul mistero di una vita che non teme lo scontro: IL DESTINO del peso del corpo domina la scena…i corpi a volte proni, a volte riversi, a volte avvinti nella ricerca dell’annullamento di se stessi, fusi fra loro alla ricerca dell’alter ego, in un’ ansia di liberazione nella luce, si interrogano vicendevolmente, come nel buio del proprio giaciglio, sul mistero dell’eternità e dei cicli vitali che li tengono avvinti.
Genia Motta – “SEI LUCE” – Tecnica mista
Le linee liberate dalla ricerca estetizzante sono totalmente al servizio dell’analisi sul mistero di questa lotta per la sopravvivenza, sul peso corporeo gravitazionale e sulla LEGGEREZZA dell’anima, imprigionata dietro antiche apparenze, che sembrano invece saltar via nel vuoto, spezzate come ramoscelli al vento travolti dalla tempesta, ravvisabili nel tratto forte e interrotto della mano dell’artista…
Genia Motta – Regata – Tecnica mista
…la stessa tempesta che domina i cicli della natura, le stagioni e il circolo riproduttivo vitale, in un gioco ineluttabile e violento che non concede sosta ma che pure detiene il filo dell’intera Creazione
Genia Motta – La Luna e le 4 fasi – Tecnica mista
CORPO, LOTTA ANTICA, DESTINO, LEGGEREZZA DELL’ESSERE e CREAZIONE sono tuttavia i portali di accesso di una dimensione ancora più nascosta, racchiusa nei sotterranei dell’animo umano che interroga con tormentosa insistenza il lavoro di ricerca della Motta… nel simbolo lunare, archetipo femminile per eccellenza, nella parte inesplorata e inviolabile di quella zona d’ombra, Eugenia scopre la sua terra vergine, il suo sacello inviolabile dove elaborare il conflitto tra il BENE e il MALE…quella parte oscura dell’anima della cui esperienza, tutti prima o poi ne incontriamo il volto.
Genia Motta – “LUNA VERGINE” – Terra Inviolata – Tecnica mista
Genia Motta – “LILITH” – Tecnica mista
La Lilith che ogni donna si porta dentro, repressa ma non compresa, condannata ma non invitata alla festa della vita, principio di indipendenza e di femminile trasgressione erompe splendidamente alla luce notturna di quella terra inesplorata, risorgendo dalle fiabe riposte dell’infanzia, allo spazio bianco delle tele di Eugenia Motta…
Genia Motta – “WARRIOR” – Tecnica mista
Come una principessa che nella scena finale del dramma, strappa di mano lo scettro a colui che ha usurpato il suo trono, irruenta l’IDENTITA’ SOTTERRANEA risale dai fondali della psiche fino al braccio pittorico dell’artista e riscatta la scena, riappropriandosi del proprio serto vitale…
Genia Motta – “PRINCESA” – Tecnica mista
Scorrono lacrime come torrenti lungo i passaggi silenziosi dell’essere, niente è raggiunto senza conquista, la vita è forza e dolore e la donna ne percepisce l’atto creativo e il peso gravitazionale… ma non tutto è già detto nel pensiero dell’artista…negli strati di colore che la fresca china lascia trasparire al di sopra di ogni corpo indolente o si lascia scivolare sopra ogni stato giacente, come fosse una firma d’arte, un velo di perdono sembra proteggere i soggetti inermi, prigionieri di un eterno interrogativo di bene, un torrente di acque rinascenti che lavano via ogni lacrima e cancellano i ricordi che l’anima vuole riscattare per credere ancora nella forza della vita.
E’ una carezza che cancella il dolore…
…la firma d’autore di ‘Genia Motta.
Genia Motta – “VIOLA” – Tecnica mista
Contatta l’Artista:
Serena Caleca – Curatore e Critico Figliadarte
Figliadarte Web Gallery – www.figliadarte.it
figliadarte.it@gmail.com – Cell. 3458156738
Project Details
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BLU
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EUGENIA MOTTA
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2018