Critica a cura di Serena Caleca
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Rosanna Tomasi – “ROSSO FUOCO” – Tecnica mista – 100 x 100
“IO VENNI IN LOCO D’OGNE LUCE MUTO,
CHE MUGGHIA COME FA MAR PER TEMPESTA,
SE DA CONTRARI VENTI E’COMBATTUTO.
LA BUFERA INFERNAL, CHE MAI NON RESTA,
MENA LI SPIRTI CON LA SUA RAPINA;
VOLTANDO E PERCOTENDO LI MOLESTA.
INTESI CH’A COSI’ FATTO TORMENTO
ENNO DANNATI I PECCATOR CARNALI,
CHE LA RAGION SOMMETTONO AL TALENTO.
(Inferno Canto V)
Rosanna Tomasi, nella sua lunga storia artistica ed espressiva, ha catturato l’aspetto più selettivo e spesso impenetrabile del periodo Post Moderno e Contemporaneo da lei attraversato prediligendo il linguaggio proprio dell’Espressionismo Astratto, nella sua declinazione Color Field Painting (Campiture di colore).
Una costante e ricorrente congiunzione tra la luce e la tenebra, tra il bianco e il bitume, dal colore cupo e profondo che ha caratterizzato la sua produzione di un ventennio, apre oggi un varco alle vibrazioni di colori densi e pieni, come il rosso fuoco, l’azzurro cupo, lasciando al nero come sempre il compito di vagheggiare spazi intravisti e indefiniti.
In quest’opera, “Rosso Fuoco” la superfice è invasa e la passionalità (PATHOS) altissima, investe la coscienza come una vampata di fuoco, e ricorda l’incandescente temperatura emozionale del Quinto Canto dell’Inferno, dove Dante, coinvolto anch’egli nella passione d’amore, scrive i versi immortali mai più superati dedicati agli amanti, nelle figure di Paolo e Francesca. La scena è caotica e disfasica, il termometro interno della campitura tocca le gradazioni dei gironi infernali e ben descrive l’immagine della tempesta dantesca che trasporta le anime tormentate dal peccato d’amore, prigioniere di un vento di passione tiranno e insaziabile.