Sulla soglia di un mondo nuovo,
affiggeremo le maschere di un tempo
sul palcoscenico di carta
costruito dalle nostre illusioni…
e gli inganni che ci avevano impedito
di vedere…noi,
sospesi sul limitare
della curva terrestre
vedremo dissolversi come
scintille nel vento…
Al cospetto dei cieli e delle stelle
fuggiranno le immagini distorte
di un’identità spaurita…mentre
gli strati di lembi che seppellivano
l’anima, come sudari
strappati
ai lati del passaggio…caduti,
calpesteremo…
e le risa metalliche disperse nell’aere
ultimo palpito i frantumi di vane inconsistenze
come schegge vaganti
nel silenzio siderale dell’atmosfera
baluccicanti…
fluttueranno.
Sotto i nostri occhi…
onde di armate in frantumi, “meme” dismessi
codici errati come eserciti di simboli e parole,
un tempo chiavi di portali inaccessibili
sfileranno, volti senza nome…
abitavamo spazi come ampolle mute.
Che ne sarà del dolore e della tenebra?
Suoni e grida ormai lanciate nel buio senza tempo
come un cieco nella nebbia…e la legge del sangue
e degli opposti,
ovattati, nel rimbalzo cosmico,
inconsistenti ormai
dissolveranno…
per raccogliere
in equilibrio sul soffio della luce,
ciò che solo era nostro da sempre…
gemme…
come lacrime rinchiuse nella notte del cuore,
fuggite e luminescenti
la tua Dirompente Speranza…
la mia Solitudine Amante…
lì sigillate…
custodirono l’attesa,
vibrando sulla Parola Immortale,
noi, sopravvissuti nell’abbraccio
salvati,
come ti avevo promesso
quando ti mostrai la vita…
…figlio.
Serena Caleca