Il linguaggio iconografico e il tracciato poetico…
Quando ci si trova dinanzi ad un’ opera, dove l’anima di un artista ha tracciato dei segni e ha visionato interiormente una immagine onirica per poi, dal fondo del silenzio portarla alla luce, ci troviamo difronte ad un mistero più grande di noi…quasi in punta di piedi sembra accostarsi ad un discorso universale che va oltre il tempo e che parla quella lingua senza confini, che tutti possono comprendere..è il linguaggio dell’arte che l’uno esprime nel colore o nelle forme…l’altro con lievi parole.
Anche le parole che sono forma della comunicazione primitiva della nostra infanzia, apprese dal seno e dai giorni della contemplazione del volto della madre, del suo modo unico di modulare la voce e lo sguardo, trasmettendo le più profonde emozioni, risentono delle vibrazioni interiori e si formano come forme sonore nell’atmosfera, risalendo dall’intimo.
Nascono pensieri come fiori che si addensano nella mente per poi trovare un filo conduttore, la via di uscita verso la luce, correndo sul filo disciolto del linguaggio che sbrogliandosi. apre la strada all’energia nascosta del pensiero e parla…è la poesia, il cantico del cuore.
Le regine delle arti, linguaggio iconografico e tracciato poetico, sono la libertà dell’uomo, una libertà che in nessun luogo o in nessuna condizione possibile sulla terra può essere tacitata; sono il respiro stesso delle emozioni che ogni popolo e categoria umana esprime nel suo vivere, le uniche tracce che restano, nel percorso dei secoli e delle culture di ogni tempo, raccontando per sempre il mistero del vivere, il racconto dei racconti, la scintilla divina che portiamo dentro.
Hotel dei Principi – Sabato 13 Ottobre 2018 – Pomezia – Vernissage con intervento di poeti e cena conclusiva