Libera Angelillis – “Potenza della luce” – 2018 – Olio a spatola – 40 x 50
Il Nulla e il Tutto…
Un’ora, un giorno, un’epoca in cui dinanzi alla spettacolarità dell’orizzonte, ci chiederemo da dove viene questa forza cosmica che attraversa l’universo e si incanala in scintille di energia illuminando gli angoli più lontani della terra…
..una forza misteriosa e potente, che possiamo analizzare e spiegare fino al limite scientifico ma non sapremo mai donde viene e perché…continuando ad interrogarci sulla perfezione dell’alternarsi del giorno e della notte, delle stagioni e dei solstizi, delle aurore e dei tramonti…e del buio assoluto del cosmo entro il quale essa si sposta e si muove..
Libera Angelillis, insegue i movimenti della luce, da sempre, con gli occhi limpidi dello stupore e l’ostinazione trepida di un’amante…la cerca, la insegue, ne studia gli effetti, vorrebbe catturarla, toccarla con le mani, e trasferirla per sempre sulla tela per quasi possederla; anni di studio sulla luce, nella spatola ondulata, e poi nell’osservazione della natura, nel filtrare luminoso dei boschi, adagiata sulle acque e infine unica, solitaria e splendente, come in questo campo aperto dove essa sola è ormai protagonista e trascinata con la forza di una tecnica ormai matura e consapevole sullo spazio pittorico, fanno di quest’opera una pietra angolare nel progetto artistico dell’autrice.
Il Nulla e il Tutto sono racchiusi in queste fasce di colore che l’artista spaglia come diamanti rifrangenti sulla tela, dalle quali l’azzurro indaco del cielo e i tenui verdi ambrati che esalano dalla terra, sono attraversati come tagli da lame di luce che si riflettono in sequenze infinite nelle profondità degli spazi, modulando gradazioni stellari di azzurri e di verdi.
L’obiettivo filma una sequenza in grandangolo, con il nucleo solare che fiammeggia al centro della visione e ne sprigiona forza e potenza, mentre ruotando intorno ad esso, le frecce irradianti dei raggi, catturano i colori stessi delle molecole terrestri. La tavolozza dell’Angelillis che abbraccia dai blu profondi della notte ormai prossima, ai tenui e serali verdi del piano al tramonto, sfuma le tonalità a seconda della materia in cui penetra, raggiungendo così, in arte, un vero “masterpiece” sullo studio della luce, dove viene evidenziata la caratteristica propria di quest’ultima, quella di essere l’agente principale della rifrazione del colore nell’universo.
Il Nulla, infatti, potrebbe essere simboleggiato dall’assenza di elementi antropici nel soggetto del piano pittorico, proprio per dare allo sguardo la libertà di concentrarsi sulla spettacolarità delle ondulazioni luminose, mentre il Tutto, è già intrinseco nello studio stesso, dal momento che dinanzi alla potenza della luce, l’anima naturalmente si pone in contemplazione estatica, respira la sublimità degli spazi aperti, sperimenta una sensazione di appagante completezza e serenità interiore che il flusso luminoso, sorgente di vita per la terra, conferisce a tutte le creature viventi.
Dove tutto infatti è stato già donato con la gratuità di un amore che ci sovrasta, nulla se non quel tutto stesso, nutre l’eterna infanzia della vita.
Figliadarte