…viaggio dentro l’occhio fotografico di Nicoletta Cantore
di Serena Caleca
Il cosmo è il bacino di utenza del respiro umano, fruibile nell’attualità contingente del giorno…
…ad esso si ispira e cresce in vita il traffico delle cose che ci circondano ed in esso, ritorna e gradualmente si dissolve in sedimento fertile, la vita stessa.
Tutto entra ed esce da noi e ne fa parte e al contempo. Lo spazio in cui ci muoviamo è fonte inesauribile di risorse e attualizzazioni. In questo segmento di separazione tra il Sé e il Fuori, trova il posto il pensiero in elaborazione.
Pensiero umano, movimento di elaborazione, metabolizzazione del vissuto, nascita di un progetto creativo, nuova creazione infinitamente riproducibile, nella multiforme varietà delle menti; è lo spazio dell’arte.
In quel segmento che potremmo identificare nella frazione di secondo in cui, ciò che l’occhio vede fuori, viene poi rielaborato nell’intimo, si pone l’instancabile lavoro di Nicoletta Cantore, che di questa postazione privilegiata ne ha fatto lo scopo della sua vita.
Il suo passo percorre luoghi e regioni, nel suo occhio plana l’attimo dell’orizzonte, il sussurro dell’ala, il pulviscolo che trasforma il colore delle ore…
Si aprono, distese che interrogano la psiche, dove tutto ancora deve essere svelato; si pongono interrogativi sulla direzione del passo, difronte alla vastità delle proposte, difronte allo sgomento delle contraddizioni di una generazione che non trova più la strada che porta ad oriente…attonita innanzi alla “tuttologia” della spersonalizzazione contemporanea…
il cuore si ferma, sussulta il respiro sgomento nelle foto dell’artista, sulle distese metallurgiche delle lande industriali…dov’è l’uomo? Quanta strada è stata percorsa sotto questo cielo per raggiungere lo spiegarsi di una spianata tanto sovrumana e invadente, quanto illusoriamente necessaria allo sviluppo della vita utile, o delle tasche di alcuni agglomerati di potenti…?
“Eppure tutto questo senza l’uomo non sarebbe mai esistito..” Sono le parole di Nicoletta durante la famosa intervista del 26 Maggio 2018 con Figliadarte. Troviamo quindi la traccia indelebile del suo passaggio, dietro le ferriere abbandonate delle antiche stazioni, nella malta delle murature scarne e indecorate delle fabbriche, dentro i cimiteri di una meccanica industriale, ormai inutilizzata e insolvibile. Alla radice della motivazione, che spinge Nicoletta Cantore a produrre i suoi scatti fotografici, vi è l’interrogativo più aspro:”Dove stiamo andando?”…”Qual’è il bivio entro il quale si sta dirigendo la storia?”
Il passo segna percorsi inusuali, poiché l’interrogativo è forte. L’occhio dell’artista affonda il suo pellegrinaggio sui luoghi più aspri, laddove proprio da lì vorremmo fuggire, dimenticandoli e tornando nel grembo materno fra le piccole cose che ci circondano.
Invece è proprio là che ci attende una risposta…l’uomo è tanto potente, ma non più del tempo; tutto ciò che è stato fatto subisce il passaggio epocale e viene sovrastato da una forza superiore, intrinseca nella natura stessa…
Cantore, affronta questo tema duro ma realistico, trascinandoci con forza nei silenzi delle sterpaglie, nell’assenza di vita dei cantieri abbandonati, nell’aria irrespirabile delle industrie petrolchimiche ancora rimaste in piedi, per raccontare il fascino e l’illusione delle ambizioni sociali, la finitezza delle torri di Babele del nostro secolo…cattedrali di illusione stridenti a confronto con la realtà degli angoli dimenticati della terra, anzi della vita umana, dimenticata sulle strade della terra.
L’artista sembra invece trasmettere una scelta essenziale per la magnifica e umile quotidianeità degli elementi naturali del cosmo, in particolare per l’elemento Acqua, che ripropone sia in natura che in sequenze di effetti chimico fisici, come se nell’acqua, elemento madre della vita tutte le ansie si dissolvessero e l’occhio che soffrendo reduce dalle distese terrestri dove non vi è più luce e affondando le lacrime nella visione liquida delle acque, si lavi e si consoli, rigenerandosi per rinascere a nuovi sguardi.
Il pellegrinaggio dell’anima che l’artista ci propone, ci consegna presto la più limpida riflessione..basta osservare la realtà del presente, il bacino fruibile di madre terra, per comprendere il Grande Relativo che trasforma la povertà in libertà, la semplicità in verità, il disagio contingente, in adattamento soprannaturale.
Nella splendida raccolta dell’autrice sulle scene della vita maghrébina, si staglia prepotente il visibile rapporto umano con l’elemento primario dell’acqua; lo svolgersi dell’intera giornata di queste popolazioni, ma in definitiva dell’uomo stesso in ogni parte della terra, si concentra attorno a questa risorsa primaria che sola ha il potere di conferire salute, nutrimento cellulare, gestazione della vita.
La vera natura profondamente artistica dell’autrice, dinanzi alla sofferenza e all’anelito del grido dell’uomo, sembra abbandonare per un attimo la scelta preferenziale della foto documentaristica, per inoltrarsi nella sperimentazione di un campo dai contorni inafferrabili, raggiungendo il realismo romantico dei grandi della pittura ottocentesca, e trasformando con la forza di una straordinaria passione, un’istantanea casuale in una tela di Rembrandt.
La forza del colore assorbito dall’occhio fotografico di Nicoletta Cantore, invade la carta stampata, suggerendo interventi e modalità tecniche di ritocco fotografico ed effetto acquerellato, al confine tra dipinto e fotografia, con una visione e una resa d’insieme all’avanguardia nel panorama delle tecniche fotografiche contemporanee.
I rossi incantano distesi tra cielo e terra; una serie di studi del colore su carta, allargano sempre più gli orizzonti espressivi e metafisici della visuale su campi aperti…in un percorso artistico che non si arresta dinanzi a nessuna sfida tecnica…
Come il gioco delle sovrapposizioni d’immagine…
…che tormenta più volte l’animo dell’artista; si avverte lo sforzo quasi inappagato di violare il limite dello strumento tecnico, per descrivere quelle dimensioni dello spirito che aleggiano nell’universo, che sentiamo, che percepiamo,che sappiamo intuire, ma che non vediamo…
…e che tuttavia, guidano il nostro sentire più profondo e muovono le scelte umanitarie verso percorsi storici imprevedibili e quotidiane selezioni di confronti…
…esse ci portano via dalla visuale consentita dello sguardo orizzontale, strappandoci dalle chiuse osservazioni di una dimensione generazionale… suggeriscono l’apertura del pensiero che parte dalla realtà presente del nostro tempo e si sdoppia, sulle modulazioni delle onde terrestri, per cogliere il sussurro dell’eternità e ciò che l’uomo cerca davvero.
Seguendo il pellegrinaggio di tanti infiniti passi, nel bacino d’utenza di un cosmo che mai sembra ripetersi, presto si fa sera. Nicoletta Cantore esplora la notte, non una ma molte notti; ad ogni nuovo studio di camera, l’attesa si ripete per cogliere ogni variazione percettibile…
…ogni sfumatura cromatica dello svanire della luce…
E’ incredibile osservare come la vibrazione della nota di fondo rispetto al periodo artistico, che l’autrice attraversa, caratterizza un profondo studio del colore, che definisce un intero movimento coloristico espressivo dove il confine tra immagine interiore e realtà esteriore, come già suggerito in precedenti relazioni, si fonde in un unico prodotto.
Le notti, studi sul blu più profondo…dal quale emergono come nella nebbia dell’oscurità, infinite e notturne sfumature della gradazione stessa, conferiscono vibrazioni percepibili solo dopo qualche secondo di attenzione…
Notti liquide ed evanescenti…spazi d’acqua notturni dove il tempo lascia il posto al bisogno di pensare e le faccende quotidiane vengono lasciate, per essere riposte nell’archivio delle realtà possibili, che la mente umana sceglie di conservare…
notti di vento e pleniluni… notti di mare e di solitudini, notti di fiamme siderali che erompono dallo spazio…
…dove la ricerca tecnica riesce ad evidenziare nella monocromia delle tonalità bluastre, prussiane e grigio- scure inseguite non a caso con insistente proposizione, la potenza della luce somma, comunque notturna, ma splendente.
Alla fine del giorno, abbiamo planato sugli spazi…con Nicoletta Cantore ci siamo tuffati nel vapore acqueo che sale dalla terra, nei neri delle ferriere, nel seppia delle sabbie di scirocco, nei blu della ricerca più cupa e tormentata, incantati dinanzi alla “suspance” di una fotografia analogica e personalizzata e imparando a trasformare la visione in pensiero, l’immagine in interrogativo, il ricordo in risposta…
…ma un aspetto unico di questa grande artista ci lascia senza fiato…la libertà di espressione con la quale ella si esprime, spaziando senza confine dallo scatto realistico più severo alla trasfigurazione della realtà in puro sentimento, dalla durezza della foto narrativa all’evanescenza surreale del simbolo, fino all’astrazione fotografica, di cui resta sulla carta un messaggio puramente spirituale…
…un richiamo che ridesta l’ascesi di Nicoletta Cantore ogni giorno e via più intensamente e dal quale entra ed esce, proprietaria degli spazi del cosmo, come un gabbiano libero…
che si diverte a planare le correnti, sul filo dell’orizzonte.
Raccolta di pose
Collezione “People”
Collezione: “IL COSMO – Lo spirito parla all’universo”
COLLEZIONE: “INSIDE OUTSIDE – old in news”
CONFRONTO D’ARTE: NICOLETTA CANTORE E FRANCO RINO NANU
Parti di mondo…flussi in movimento che attraversano l’aere e parlano lo stesso linguaggio universale…
Il Pittore…Il Fotografo…
EVENTI e pubblicazioni
Curriculum Artistico di Nicoletta Cantore
Atene – Porto del Pireo 2,2 – Mega Reflex Sony Serie Alfa px 1280 x 960
Nicoletta Cantore, è nata ad Udine nel 1959. dal 1983, vive e lavora in Toscana. Si occupa di linguaggio, comunicazione, neuropsicologia e scienze cognitive. Nei suoi innumerevoli viaggi, esperienze e percorsi, l’artista si è sempre posta in atteggiamento di ascolto e ricerca, immergendosi nella voce dei popoli ed in essi cercando le svariate facce della sua stessa complessa personalità.
Grecia, Turchia,Tunisia e Marocco, sono state negli anni più intensi della sua ricerca artistica, fonti impagabili di riflessione, ispirazione e revisione di vita. Un richiamo così lontano dal sapore antico, originario e profondamente diverso dalla sua cultura di origine, ha lasciato nella sua anima un segno indelebile. In questa fase, nel ritrarre le istantanee di una terra difficile e devastata da recenti conflitti, Nicoletta scopre la potenza catartica e documentaria dell’arte, in particolare della fotografia, cui non si risparmia, catturando fotogrammi indimenticabili ed oggi preziosissimi documenti sulle terre attraversate. Presto viene notata nel mondo culturale ed invitata a manifestare il suo linguaggio.
2013 – Hammamet – Centenario di Paul Klee – Villa Sebastian – Primo esordio
2014 – Livorno – Circolo nautico – Collettiva: ” Paesaggi silenziosi”
2014 – Cartagine – Collettiva
2014 – Concorso Internazionale ” 58 Seconds before to die” – Fotografia a tema: “Guerra di Gaza”
2015 – Djerba – Pinacoteca – Mostra personale
2016 – Torre del Lago Puccini – Festival Pucciniano
2016 – Livorno – Collettiva “Di terra in mare”
2016 – Livorno – Premio Combat
2016 – Livorno – Premio Linx
2016 – Pisa – Keith H. Art Shop Cafè
2016 – Camaiore – Contest triennale: “Mio fratello che guarda il mondo”
2016 – Castiglioncello – Castello Pasquini: Premio Tonky
2016 – Siena – “Sipa Contest” Partecipazione
2017 – Pisa – Leopolda, Sala storica: Mostra Personale -” Istantanee sulla Grecia”
2017 – Castiglioncello (LI) – Mostra Personale: “Interiors/Exteriors”
2017 – Castiglioncello – Mostra Personale:”Viaggio a Pisa”
2018 – Atene – Sede dell’Assessorato alla Cultura di Nea Smyrni – Mostra Personale: “La Strada dei sogni”
2018 – Pisa/Calambrone – Mostra Personale:”Il blu”
2018 – Roma – Fiera Internazionale di Arte Contemporanea – OLTRELARTE – Pad. 6 – Figliadarte – Notturni
2019 – Pisa – Palazzo Blu – Mostra Personale: “People – I Popoli”
2019 – Parigi – Artetra – “Premio Picasso” – Collettiva
2019 – Firenze – Artetra – Collettiva
2019 – Miami – Artetra – Collettiva
2019 – Roma/ Via Margutta – Area Contesa Arte – “Miscellanea” – Collettiva
2019 – Roma/Via Margutta – Area Contesa Arte – Estatarte 2019 – Collettiva
2019 – Atene – Biennale di Atene – Istituto di Cultura italiano – Collettiva
2019 – Roma/Via Margutta – Area Contesa Arte – Mostra permanente
2019 – Parigi – Prince Art Gallery – Asta N.13 Arte Moderna e Contemporanea – Lotto fotografico “Travaux – Atene, il Pireo”(px 1280 x 960 – Sony Reflex)
2020 – Innsbruck – Fiera Arte Contemporanea – Collettiva
2020 – Cava dei Tirreni – Biennale del Tirreno – Collettiva
2020 – AHG – Permanente fotografica in Hotels internazionali
Appartenenze: “Infiniti sguardi” – Gruppo fotografico
“Musa fotografica” – Gruppo Fotografico
“Street Fotography” – Scuola di Fotografia
2020 – Innsbruck – Fiera Arte Contemporanea – Collettiva
2021 – Londra Portobello Road – Collettiva
2021 – Padova – Art Talent Show – Galleria Figliadarte Web Gallery
2021 – Torino – MITTAC – Sconfinamenti
2022 – Lecco – Prima Mostra Storica AIAM LECCO – Collettiva
2022 – Pisa – Concept River Gallery – Mostra Personale “People”
2022 – Venezia – 1758venice Art Studio – Collettiva
2022 – Venezia – “Sogno a Venezia” – Galleria Accorsi Arte – In occasione della 59th Biennale di Venezia 7/17 Agosto 2022 – Collettiva
2022 – Valmadrera (Lombaria) – Villa Ciceri “La Bellezza nel Cuore” – Mostra Collettiva Multidisciplinare Internazionale 1/8 Ottobre 2022