Silvano Ottaviani – Omaggio a Saffo “Femminicidio” – 2018 – 70 x 70 su tavola – Sanguigna, pietra dura, foglia d’oro, sabbia, pastello
Nelle tele o tavole di Silvano Ottaviani la parola e il dioscorso appartengono alla figura umana e alla sua posizione nell’universo. Spesso la figura stessa si dilata negli spazi, approdando fino ai bordi del margine concesso, altre volte si stende su spazi aperti, quasi a rubarne l’infinito.
Al centro dei soggetti ricorrenti di Ottaviani è la donna nella sua complessità e lo sforzo appassionato di comprenderne l’unicità. L’opera mette in risalto uno degli aspetti della complessa sfera psichica femminile, oggi più che mai tema di attualità, l’istinto verso la propria immagine che l’attira a soddisfare se stessa rispecchiandosi nel suo simile.
“Omaggio a Saffo, ovvero Femminicidio”, rivela il sentimento dell’autore, assalito da sentimenti contraddittori nei confronti della creatura sognata, mentre con sensibile introspezione affronta il delicato passaggio della tipologia di genere, dove in alcuni casi, la donna ferita da un secolare e incauto portarsi del compagno di vita, fugge da quella parte di se stessa creata per completarsi in un progetto vitale e generare amando.
Il racconto sulla tela è proposto come sempre con leggiadria, quasi per non turbare i confini dell’universo femminile; le sabbie, la foglia d’oro e le tinte pastello esaltano la morbidezza delle forme, con una punta di nostalgico ricorso ai giorni dell’infanzia. L’autore sembra sorvolare la superficie con impalpabile carezza, la stesura del segno è ampia e trasmette l’incanto dei soggetti.
La luce che emana dalla vibrazione dei corpi è la vera protagonista di questo, come di altri lavori di Silvano Ottaviani, e ne rivela la profonda “passio” nascosta e innamorata, al centro della quale si stagliano le relazioni predilette e gli affetti, fonti inesauste di continue ispirazioni.
Serena Caleca