“Il Rivelismo è una corrente di pensiero che vuole unire artisti delle arti visive, con lo scopo di mettere al centro della loro ricerca artistica, non una indagine estetica fine a se stessa ma capace di far emergere da Sé stessi (rivelare) nella loro opera, la natura più profonda della loro anima individuale,e secondo il grado della loro sensibilità, un frammento anche dell’anima universale. In un momento in cui vi è una abbondanza di produzioni visive, l’anima è così nascosta, che spesso in molte opere è invisibile, coperta dal continuo frastuono delle stimolazioni esterne, tra il Sé e l’individuo.
L’arte quindi, ritorna alla sua natura più profonda di espressione del bello, in quanto del Divino che si rivela nel terreno e nell’umano, in modo individuale. La ricerca estetica delle capacità di usare un certo mezzo espressivo non si disgiunge da una ricerca continua ed incessante di un’opera autentica e sincera in quanto espressione della rivelazione dell’anima.”
L’OPERA COME CANALE TRA L’UMANO E IL DIVINO
di SERENA CALECA
Nel ricevere, l’incarico di scrivere alcuni spunti di riflessione critica sulle opere di alcuni dei numerosi aderenti artisti del Rivelismo Italiano, cercavo di scoprire con il solo lume del cuore la matrice comune che aveva saputo unire espressioni così diverse.
..nel passare dei giorni, lavorando su tematiche più varie, dall’uno all’altro, molto personali e a volte ermetiche, scorgevo tuttavia in tutti una grande forza comune di autorivelazione.
Gli artisti del Rivelismo Italiano sono accomunati da una ricerca convinta e instancabile della propria identità interiore, che ambiscono a rivelare sulle tele per poi riappropriarsene come un dono grande, una volta che la suddetta voce dell’anima si sia fatta sentire…
…questa ricerca profonda e affatto commerciale, li conduce pian piano a staccarsi dalla consueta ambizione espositiva che incoraggia solitamente l’animo degli artisti, per condurli ad una scelta pura per la verità espressiva personale, che sovrasta nobilmente tutti gli altri interessi, elevandoli ad una categoria ispirata alla sperimentazione e nello specifico alla potenza terapeutica dell’esperienza creativa.
Yvonne Maria Teresa Gandini – Silvano Ottaviani – fondatori del Rivelismo Italiano
Yvonne Maria Teresa Gandini ha sperimentato su se stessa la potenza terapeutica dell’arte; la “maieutica” propria dell’espressione artistica dove l’uomo, interrogando se stesso esercita una forza in uscita, scoprendo così di poter divenire da “creato” a “creatore…
…ma se nessuno può sperimentare sollievo senza aver prima sofferto, è dunque vero che solo chi ha attraversato il buio e lo smarrimento può pregustare la rinascita.
Yvonne Maria Gandini ha attraversato, all’interno delle creazioni pittoriche che uscivano dalle sue mani, una “Kenosis” spirituale, che possiamo definire come uno spogliamento graduale degli strati che proteggono l’Io, per poter giungere, ad esprimere quello che parte dall’intimo e si rivela.
Immota dinanzi all’opera capiva che la stessa rappresentava un passaggio per poter comunicare con l’inconscio, e comprende di aver trovato una strada di comunicazione.
Nasce un pensiero, accolto da più parti, condiviso nei colloqui culturali con gli amici pittori, e si fa strada un fermento ispiratore che accomuna diversi esponenti; incontra Silvano Ottaviani con il quale condivide per primo il pensiero e che l’affiancherà nella stesura del programmamanifesto, presto trasformatosi in accreditato “movimento”. Una strada grande come un fiume che lascia oggi convergere i suoi affluenti…
…da provenienze e modalità differenti, insieme si gettano nel letto vorticoso del corso madre del Rivelismo e insieme viaggiano verso il mare, ritrovandosi alla foce.
di Serena Caleca
Yvonne Gandini – “Salvezza” 2013 – Olio su tela – 50 x 70
Artisti membri
Vertigine
Yvonne Maria Teresa Gandini – – 2016 – olio su tela – 50 x 50
L’esodo dimenticato
Yvonne Maria Teresa Gandini – olio su tela – 80 x 100 – intenso particolare del volto
Lucrezia
Yvonne maria Gandini – Lucrezia – 2017 – olio su tela 35 x 50
“SALVEZZA”
Yvonne Maria Gandini – Parigi, 3 gennaio 2013 – Primo Premio Arti figurative – Galleria Agostiniana
Franco Avellino – Momento di abbandono – Olio su tela – 105 x 50
Libera Angelillis – La calma e lo scorrere dell’acqua – olio su tela – 67 x 67
Laura Sanetti – Riflessi nella mente – 50 x 60 – olio su tela
Silvano Ottaviani – Femminicidio – 2018 – Pastello su tavola 70 x 70
Laura Ranieri – Premio Terna 2014 – E il naufragar m’è dolce in questo mare
Laura Ranieri – Il sole dentro – 2017- – olio su tela – 45 x 40
Annamaria Batignani – Castelluccio, la fioritura – olio su tela 30 x 40
Ennio Spadini – Milonga – olio su tela 50 x 50
Ivana Cocchi – La straniera – 2016 – olio su tela – 50 x 70