“La Serenella” gioiello storico dei nostri paesi italiani
Ci spostavamo da Roma, per l’ultimo week-end d’estate prima dell’inizio delle scuole, non potendo quindi allontanarci molto; avevamo solo il sabato e la domenica a disposizione.Guardando su internet, siamo attirati dalle Terme di Cretone, vicino alle quali proprio in quei giorni, si teneva una simpatica sagra. Ci piace, l’idea è completa e riposante, ma..dove dormire la notte di sabato?
Cerco, cerco, cerco e non trovo altro che locazioni distanti, belle e adagiate sulle colline dei monti Lucretili, ma non in paese dove volevamo trovare un posticino. Decido di rivolgermi all’Associazione culturale che si occupa della divulgazione e manutenzione del Castello Savelli di Palombara Sabina, centro abitativo principale delle colline circostanti le Terme di Cretone e vengo caldamente consigliata di rivolgermi al B&B “La Serenella”, condotto con cura da Luigi e Serena.
Prenoto subito; la voce simpatica e familiare di Luigi espone gli accordi principali e dopo un breve percorso in autostrada e un piccolo tratto di statale..una sosta per un po’ di spesa e la colazione, arriviamo sulla sommità del paese, dove con una vista mozzafiato sulla valle sabina, si snoda il centro storico di Palombara Sabina…bellissima, regale sui monti.
Aria fine, splendido campanile…Palazzi storici oggi sede comunale e adibiti a servizi per la cittadinanza, garbatamente affiancati da negozi eleganti e punti di ristoro..ci troviamo difronte al portoncino restaurato dell’esercizio turistico, e al largo sorriso del nostro oste.
Ignari della sorpresa entriamo con il trambusto di una famiglia, ma…segue il silenzio. Ci guardiamo esterefatti l’un l’altro come quando si resta ammutoliti difronte ad una cosa importante..Un intero palazzo d’epoca apriva le sue porte davanti ai nostri occhi e ovunque lo sguardo si posasse, non vedeva che cura, restauro fine e bellezza.
Il palazzetto sito in pieno centro, difronte alla Chiesa di S: Egidio, fa parte della prima cinta di edificazioni sorta attorno all’antico Castello Savelli, che fu prima Ottaviani, feudatari di Alberico Duca Longobardo, poi passò definitivamente ai Savelli con proprietà esclusiva e che fecero del borgo una roccaforte fiorente, popolata e potente sotto il monte Gennaro a dominio di tutta la valle della sabina; borgo sorto come gli antichi agglomerati medioevali, con le case addossate per meglio difendersi ,torre alta di avvistamento, primo presidio e sotto il nome di Palombara sabina, divenuto presto autonomo e ribelle all’autorità papale; diventa proprietà dei Borgese nel 1879.
Queste origini vedono l’edificazione abitativa del palazzetto a dignità di dimora nel 1886, e conoscere lo splendore dei soffitti a caassettone, pavimenti in peperino ornato, lampadari di cristallo, e lo splendore dei mobili, cercati con cura dall’attuale proprietaria Cuccaro Serenella, insegnante e colta intenditrice di antiquariato.
I coniugi Luigi Vicario e la signora Cuccaro Serenella hanno acquistato il palazzetto dopo essersi trasferiti da Roma a Palombara circa vent’anni fa, impegnandosi in un restauro di incredibile rispetto e perfezione. Persino l’illuminazione è stata recuperata con il rispetto dovuto all’epoca, recuperando gli antichi coprifilo che conducevano la luce nei primi del secolo e sostituendoli con nuovi di identica fattura, davvero quasi introvabili oggi. Insieme alle comodità cui oggi siamo abituati, illuminazione, connessione con fibra, impianti a norma secondo le nuove tecnologie, e all’atmosfera da fiaba che si contempla osservando ogni dettaglio della ricostruzione, la dimora storica lascia incantati.
Un tuffo in un epoca indimenticabile, dove il gusto estetico degli ornamenti faceva parte del dignitoso vivere di ogni giorno e il tempo veniva scandito dalla preparazione delle opere manuali, ci lascia dentro una dolce nostalgia, una dignità riscoperta, una bellezza di vita cui riappropriarsi. Questo grande tributo hanno offerto alla cittadinanza di Palombara i coniugi Cuccaro Vicario, antiquaristi e restauratori, come alla grandezza storica e culturale di tutti i più bei borghi d’Italia.
Visitiamo il paese, i monumenti dedicati alla liberazione d’Italia, la bella e antica Chiesa di San Biagio XII sec. dove non si enumerano i tesori d’arte antichi e contemporanei, alcuni dei quali sono ancora in studio presso i laboratori posto in un edicola sulla navata destra di restauro come l’affresco della Madonna col Bambino del 1400, posto in un edicola sulla navata destra…
Il campanile dall’antico rintocco originale, suona l’ora nella valle, è tempo di tornare; il lavoro ci attende, la scuola riparte per i nostri ragazzi… ma questa volta siamo tutti d’accordo, non vorremmo più tornare, ma naufragare per sempre in questo in questo dolce incanto..e poter fermare il tempo.
Serena Caleca